Su Marte sono avvenuti alcuni dei più imponenti smottamenti del terreno nel Sistema Solare. Di per sé questi sono fenomeni interessanti, ma a volte essi portano alla luce eccellenti esempi della geologia del substrato roccioso, secondo viste a sezione trasversale. Lo scopo di questa ripresa era di riprendere il letto roccioso portato alla luce dalle profondità della Valles Marineris.

Abbiamo solo una vaga idea di quanto siano antiche queste rocce. La datazione del terreno può essere effettuata mediante il conteggio dei crateri e chiaramente questo è un terreno giovane con pochissimi crateri da impatto a causa delle frane continue che avvengono sulle sue ripide pendici. Le rocce sono molto più antiche, probabilmente più antiche delle pianure che circondano la Valles Marineris (da 2 a 3 miliardi di anni, basandoci sulla datazione dei crateri più grandi), a meno che siano rocce intrusive portate fin lì da un successivo flusso di lava. Abbiamo bisogno di effettuare una datazione con metodo radiometrico, sia direttamente in loco che tramite campioni riportati sulla Terra, per misurare l’età degli strati di rocce di origine ignea (vulcanica o “plutonica”, cioè derivante da un magma che si è solidificato sotto la superficie).

L’epoca a cui risalgono sedimentazioni come i depositi fluviali o lacustri può essere messa in evidenza dalle età rispettive degli strati ignei soprastanti e sottostanti ad esse. Non conosciamo le età assolute dei singoli substrati rocciosi di Marte e questa è attualmente una grave limitazione per la comprensione della sua storia geologica.

Traduzione: Roberto Gorla

numero: ESP_020945_1690
data di acquisizione: 14 gennaio 2011
altitudine: 266 km

https://uahirise.org/hipod/it/ESP_020945_1690
NASA/JPL-Caltech/UArizona
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