HiPOD 11 aprile 2024
Un cratere che sta scomparendo

Un cratere che sta scomparendo
Il sito di un impatto di formazione recente è stato scoperto dal CTX Science Team della Mars Reconaissance Orbiter.

In una immagine ripresa dalla CTX nel luglio del 2008 è comparsa una zona di colore scuro non vista in precedenza quando la stessa regione era stata fotografata dallo strumento THEMIS VIS della sonda Mars Odyssey nel novembre del 2004. Un’ ulteriore ripresa ad alta risoluzione effettuata dalla HiRISE nel novembre del 2008 (a sinistra in questa immagine di dettaglio) ha confermato che la zona scura è composta dal materiale eiettato da un gruppo di crateri.

I tre crateri più grandi visibili nell’ immagine variano da 3 a 5 metri di diametro mentre il gruppo è formato da almeno cinque crateri diversi. Un membro più piccolo, di circa 2 metri di diametro, non visibile nell’ immagine di dettaglio, si trova a circa 300 metri di distanza da quello più a nord-ovest (in basso a destra nell’ immagine). Con tutta probabilità, questi piccoli crateri si sono formati a seguito dell’ impatto di una singola meteora che si è spezzata in molte parti durante la discesa nell’ atmosfera di Marte.

Il corpo celeste si è probabilmente avvicinato da nord-ovest, a giudicare dalla forma assunta dai materiali eiettati e dalla posizione del piccolo cratere isolato. Gli impatti hanno cosparso il sito di materiale scuro, scavato da sotto la superficie, che è di colore più chiaro. Questa vistosa caratteristica di recentissima formazione costituisce un sito ideale per monitorare gli odierni effetti del vento sulla superficie di Marte.

La HiRISE ha nuovamente fotografato questo sito nel settembre del 2010 (vedi la parte destra dell’ immagine di dettaglio), trascorso un intero anno marziano ed in condizioni di illuminazione simili a quelle dell’ immagine ripresa in precedenza. Per pura coincidenza, l’ angolo di incidenza (cioè l’ angolo formato dai raggi del Sole rispetto allo zenith del luogo) differiva di solo 0,2 gradi da quello della precedente immagine. Tuttavia l’ angolo di fase (l’ angolo sotteso dal Sole, il bersaglio e la camera fotografica) era più piccolo di circa 14 gradi in quanto la sonda stava rollando nella direzione opposta.

Dalla immagine ripresa più di recente è possibile notare che il disegno formato dai materiali eiettati apparentemente sembra sbiadito rispetto alla prima immagine. Il livello di contrasto delle altre formazioni visibili nella scena (come le colline ed i macigni in basso nell’ immagine) è simile, ma il materiale eiettato dal gruppo di crateri è decisamente più chiaro nell’ immagine ripresa da HiRISE nel 2010. Una possibilità è che gli eiecta di colore scuro riflettano la luce del sole diversamente rispetto al terreno circostante più chiaro, diventando più scuri mano a mano che l’ angolo di fase aumenta. Un’ altra possibilità è che il materiale espulso sia stato ricoperto da un sottile strato di polvere di colore chiaro che si è depositata dall’ atmosfera nei 20 mesi intercorsi tra le due immagini. La HiRISE effettuerà ulteriori osservazioni di questo sito che saranno di aiuto a scegliere tra queste due ipotesi.

Questa osservazione mette in luce come interagiscono tra loro i diversi strumenti della HiRISE. L’ angolo di ripresa della HiRISE è troppo piccolo per cercare nuovi crateri formatisi sulla superficie di Marte. D’ altra parte la sua alta risoluzione è utile per verificare e studiare quei dettagli che siano stati evidenziati come sospetti dalla CTX. La complementarietà degli strumenti a bordo della MRO permette di comprendere a fondo le caratteristiche di Marte nel suo insieme, rispetto a ciò che ciascun strumento può fare operando da solo.

Traduzione: Roberto Gorla

numero: ESP_019482_2135
data di acquisizione: 22 settembre 2010
altitudine: 286 km

https://uahirise.org/hipod/it/ESP_019482_2135
NASA/JPL-Caltech/UArizona
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Bianco e nero è meno di 5 km di diametro; colore enfatizzato è meno de 1 km.