Geodiversità nella Mawrth Vallis
NASA/JPL-Caltech/UArizona
Geodiversità nella Mawrth Vallis
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Questa immagine mostra una piccola porzione della Mawrth Vallis, uno dei tanti canali di deflusso che alimentano il Bacino Crise. Questa antica valle un tempo ospitava acqua corrente. La potenza erosiva dell'acqua ha rapidamente asportato gli strati superficiali di roccia portando in superficie una serie rocce geologicamente molto differenti che oggi possiamo osservare con molta facilità.

Uno degli obiettivi dello studio geologico è la comprensione delle sovrapposizioni delle diverse strutture rocciose. La sovrapposizione di una morfologia, o strato, sopra un altro, le fratture e le faglie che distruggono uno strato ma non quello accanto, la profondità di alcune firme mineralogiche, sono tutti elementi che possono raccontarci la storia geologica e climatica della regione.

L’immagine mostra un substrato roccioso talmente fratturato che è visibile a tutte le risoluzioni, indicandoci come queste rocce sono state sottoposte a una storia complessa di sollecitazioni e deformazioni, come lo stiramento, la compressione e la torsione. Notiamo anche delle ampie creste scure che percorrono lunghe distanze attraverso sia il substrato roccioso fratturato che tra i vari strati esposti. Queste creste potrebbero essere quello che i geologi chiamano "dicchi", ovvero crepe verticali nella roccia riempite dal magma che dopo essersi raffreddato è visibile come una vena rettilinea e di colore scuro.

Questi dicchi possono essere correlati alle aree di colore scuro e ruvide, probabilmente uno strato di rocce vulcaniche che ora copre e protegge gli strati sottostanti dai toni più chiari. L’erosione ha infatti portato in superficie, in alcuni tratti, il substrato roccioso chiaro. Questi strati rivelano un antico passato in cui il materiale geologico, forse cenere vulcanica, sabbia fine e polvere, si è depositato lentamente precipitando dall'aria o attraverso un corpo liquido, probabilmente acqua. Infatti, le firme spettroscopiche delle argille presenti indicano una storia di alterazione geochimica dei minerali primari che in qualche modo hanno coinvolto acqua liquida.

Queste strutture geologiche e dei processi che le hanno formate sono per lo più antecedenti alle antiche acque di piena che scavarono la Mawrth Vallis. Tuttavia, i processi geologici continuano a modificare il paesaggio fino ai giorni nostri. Sopra la superficie troviamo diverse dune scure e sottili strati di sabbia bianca. Queste morfologie sono la prova di come il vento continua a muovere le sabbie vulcaniche scure. Inoltre, la superficie è completamente ricoperta dal sottilissimo strato di polvere rossastra onnipresente su tutto Marte che viene trasportata dai venti in lungo e i largo. La presenza su questo terreno di questa polvere finissima è la prova, se pur di un processo lento, che la roccia continua a essere erosa dagli agenti atmosferici che la sminuzzano in particelle finissime.

Traduzione: Pasquale Sciarretta

 
Data di acquisizione
03 giugno 2013

Ora su Marte
2:03 PM

Latitudine (centrata)
22.4°

Longitudine (Est)
342.8°

Altitudine della sonda
285.8 km

Scala originale dell’immagine
di 28.6 cm/pixel (con 1 x 1 binning) a 57.2 cm/pixel (con 2 x 2 binning)

Scala dell’immagine proiettata:
25 cm/pixel

Immagine proiettata
Equirettangolare (e il nord è su)

Angolo di emissione
3.7°

Angolo di fase
49.2°

Angolo di incidenza del Sole
46°, e il Sole è localizzato 44° sopra l’orizzonte

Longitudine solare
329.7°, inverno settentrionale

JPEG
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Addenda
Il Jet Propulsion Laboratory della NASA dirige la sonda MRO. La fotocamera fu costruita da Ball Aerospace & Techologies Corp., e il suo progetto è realizzato dall’Università dell’Arizona.