Cratere da impatto Santa Fe
NASA/JPL-Caltech/UArizona
Cratere da impatto Santa Fe
ESP_014351_1995
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Questa immagine ritrae la parte est del cratere Santa Fe, un cratere da impatto dal diametro di 20.5 Km. Il materiale espulso da questo cratere possiede caratteristiche simili a quelle di un fluido, a cui, tipicamente, ci si riferisce con il termine “layered ejecta” (espulsione a strati).

Si utilizza il termine “layered ejecta” in quanto la parola “fluido” potrebbe trarre in inganno e far pensare al coinvolgimento di acqua. E’ comunque in corso un dibattito per stabilire se in questo genere di espulsioni sia presente materiale contenente ghiaccio oppure la formazione di liquidi sia una conseguenza dell’interazione tra detriti, polvere e atmosfera.

Il cratere Santa Fe si trova a 150 Km dal Chryse Planitia, luogo in cui è atterrata la sonda Viking Lander 1. Questo cratere si è conservato praticamente inalterato, per cui le foto ad alta risoluzione mostrano importanti aspetti legati ai crateri di grandi dimensioni ed in particolare a quelli con espulsione stratificata di materiale.


L’immagine copre un’area che va dal promontorio centrale del cratere nella parte ovest dell’immagine, fino a poco oltre il bordo est del cratere. L’area che mostra la tipica espulsione di materiale non è visibile, tuttavia è visibile in un’altra immagine ripresa da HiRISE (ESP_012795_1995). Nella parte a Nord e a Sud della parete interna del cratere è visibile un terrazzamento del terreno causato dal successivo scivolamento del suolo, fenomeno molto comune nei crateri di grandi dimensioni.

Vicino la base del pendio interno al cratere sono ben visibili numerosi rilievi. Queste sono in realtà dune molto più giovani del cratere e non associate alla formazione del cratere stesso.

Il nome di questo cratere, Santa Fe, deriva dalla città nel New Mexico. (Alcuni crateri di Marte prendono per convenzione il nome di una città con un numero di abitanti non superiore 100'000.) Durante la selezione del luogo di atterraggio della sonda Viking Landing nel 1976, un’altra sonda già in orbita, la Viking Orbiter, fotografò la parte sud della Chrsye Planitia vicino la Kasei Vallis. In onore del 200-esimo anniversario nazionale, ai crateri vicino la zona di atterraggio vennero dati i nomi delle città che furono determinanti per la creazione dello Stato. Santa Fe, fu una di queste città e quindi uno dei crateri di Marte prese il suo nome.


Interessante notare come la città di Santa Fe, nel New Mexico, si trova a 40 Km ad est di un altro giovane cratere dal diametro di 20 Km, ma questo cratere non è stato creato da un impatto bensì è la caldera di un gigantesco vulcano, la Vallis Caldera.



Traduzione: Pasquale Sciarretta

 
Data di acquisizione
18 agosto 2009

Ora su Marte
2:15 PM

Latitudine (centrata)
19.3°

Longitudine (Est)
312.2°

Altitudine della sonda
287.0 km

Scala originale dell’immagine
57.4 cm/pixel (con 2 x 2 binning) e gli oggetti di 172 cm attraverso sono risolti

Scala dell’immagine proiettata:
50 cm/pixel

Immagine proiettata
Equirettangolare (e il nord è su)

Angolo di emissione
8.7°

Angolo di fase
40.9°

Angolo di incidenza del Sole
47°, e il Sole è localizzato 43° sopra l’orizzonte

Longitudine solare
323.5°, inverno settentrionale

JPEG
Nero e bianco:
proiettato  non proiettato

Colore IRB:
proiettato  non proiettato

Colori combinati IRB:
proiettato

Colori combinati RGB:
proiettato

Colore RGB:
non proiettato

JP2 per scaricare
Nero e bianco:
proiettato (541 MB)

Colore IRB:
proiettato (246 MB)

JP2 EXTRAS
Nero e bianco:
proiettato  (273 MB)
non proiettato  (289 MB)

Colore IRB:
proiettato  (133 MB)
non proiettato  (245 MB)

Colori combinati IRB:
proiettato  (556 MB)

Colori combinati RGB:
proiettato  (514 MB)

Colore RGB:
non proiettato  (226 MB)
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NB
IRB: Infrarosso–rosso–blu
RGB: Rosso–verde–blu


Addenda
Il Jet Propulsion Laboratory della NASA dirige la sonda MRO. La fotocamera fu costruita da Ball Aerospace & Techologies Corp., e il suo progetto è realizzato dall’Università dell’Arizona.