La storia di due crateri
NASA/JPL-Caltech/UArizona
La storia di due crateri
ESP_013799_1755
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I due crateri visibili in questa immagine di dettaglio hanno dimensioni simili, ma un aspetto molto diverso. Questo perché le loro rispettive età sono molto diverse. Quale cratere è il più vecchio?

A volte si può capire qualcosa a riguardo delle età relative usando un principio geologico chiamato “sovrapposizione”. Questo termine sta a significare che se una caratteristica geologica si è formata successivamente ad un’ altra, essa sarà sovrapposta a quella più vecchia. Per esempio, il materiale eiettato da un cratere di più recente formazione si troverà al di sopra di un cratere più vecchio. Questa particolare situazione non è immediatamente evidente in questa immagine, sebbene si possano intuire alcuni indizi del fenomeno se si guarda con attenzione l’ immagine in alta risoluzione in formato JPEG2000.

Tuttavia, ci sono alcuni indizi ancora più probanti a riguardo delle età relative. Il cratere più grande (di circa 45 metri) è meno profondo di quanto ci si potrebbe aspettare dalla sua dimensione, e presenta un bordo più schiacciato e dall’ aspetto più “morbido”. Esso presenta inoltre una caratteristica peculiare sul suo fondo, che potrebbe essere costituita da ondulazioni o piccole dune formate dalla polvere o dalla sabbia soffiata dal vento, che richiedono un lasso di tempo molto lungo per la loro formazione. Il cratere più piccolo (di 10 metri) non sembra possedere nessuna formazione di questo tipo sul suo fondale, e ciò sta ad indicare che probabilmente è più recente.

Un altro indizio è l’ area scura che circonda il cratere più piccolo. Questa è un’ area dove la polvere superficiale più leggera è stata rimossa dall’ impatto, oppure dove il materiale eiettato più scuro è stato espulso dal cratere, andando a formare estese tracce. Si possono persino notare dei solchi molto sottili che si estendono radialmente dal cratere più piccolo, dove il materiale è stato espulso secondo un angolo molto piccolo, raschiando la superficie o creando linee di piccoli crateri “secondari” dove blocchi di materiale eiettato hanno colpito la superficie. Queste tipologie di caratteristiche sono molto recenti. Sulla superficie di Marte esse non durano molto, a causa del vento che spazza via la polvere e che molto velocemente (in termini geologici) cancella o ricopre strutture fini come queste. Pertanto queste formazioni costituiscono ulteriori indizi che il cratere di minori dimensioni è di formazione relativamente recente.

Se questa non fosse una prova abbastanza convincente, abbiamo inoltre a disposizione un’ immagine dello stesso punto risalente al 2005. Questa immagine ripresa dalla HRSC (la High Resolution Stereo Camera installata sulla sonda europea Mars Express) mostra la stessa scena, e l’ area scura attorno al cratere più piccolo non si era ancora formata al momento dell’ effettuazione della ripresa. Dal momento che le aree scure si formano attorno ai nuovi crateri, questo fatto supporta la nostra conclusione, basata solamente sull’ aspetto dei due crateri, che quello di minori dimensioni è il più giovane.

Traduzione: Roberto Gorla


 
Data di acquisizione
06 luglio 2009

Ora su Marte
2:28 PM

Latitudine (centrata)
-4.4°

Longitudine (Est)
264.6°

Altitudine della sonda
255.5 km

Scala originale dell’immagine
25.6 cm/pixel (con 1 x 1 binning) e gli oggetti di 77 cm attraverso sono risolti

Scala dell’immagine proiettata:
25 cm/pixel

Immagine proiettata
Equirettangolare (e il nord è su)

Angolo di emissione
1.2°

Angolo di fase
38.9°

Angolo di incidenza del Sole
40°, e il Sole è localizzato 50° sopra l’orizzonte

Longitudine solare
298.5°, inverno settentrionale

JPEG
Nero e bianco:
proiettato  non proiettato

Colore IRB:
proiettato  non proiettato

Colori combinati IRB:
proiettato

Colori combinati RGB:
proiettato

Colore RGB:
non proiettato

JP2 per scaricare
Nero e bianco:
proiettato (161 MB)

Colore IRB:
proiettato (163 MB)

JP2 EXTRAS
Nero e bianco:
proiettato  (75 MB)
non proiettato  (102 MB)

Colore IRB:
proiettato  (47 MB)
non proiettato  (202 MB)

Colori combinati IRB:
proiettato  (48 MB)

Colori combinati RGB:
proiettato  (43 MB)

Colore RGB:
non proiettato  (188 MB)
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NB
IRB: Infrarosso–rosso–blu
RGB: Rosso–verde–blu


Addenda
Il Jet Propulsion Laboratory della NASA dirige la sonda MRO. La fotocamera fu costruita da Ball Aerospace & Techologies Corp., e il suo progetto è realizzato dall’Università dell’Arizona.