ExoMars EDM Landing Site in Meridiani Planum
NASA/JPL/University of Arizona

Il sito dell'atterraggio del modulo di discesa di ExoMars, in Meridiani Planum
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Il lander Schiaparelli della sonda ExoMars, chiamato anche Modulo di ingresso, discesa e atterraggio (EDM) ha raggiunto il 19 ottobre 2016 la superficie marziana, mentre il Trace Gas Orbiter è entrato in orbita. Secondo i responsabili del progetto ExoMars, sia lo scudo termico che il paracadute, assieme al rivestimento esterno, si sono separati come programmato, ma il lander si è schiantato su Marte ad una velocità superiore a 83 metri al secondo (oltre 300 km/h). Questa è la prima immagine del sito ripresa da HiRISE in bianco e nero ma non a colori.

L'immagine rivela 3 caratteristiche anomale distanti 1,5 chilometri l'una dall'altra. L'immagine con le annotazioni mostra per tutte e tre le anomalie un dettaglio, con un ingrandimento di 6 volte e con il contrasto accentuato per mettere meglio in evidenza i particolari. Le immagini non sono proiettate su mappa ma sono geometricamente grezze, mentre il nord di Marte è a circa 7 gradi ovest dalla direzione direttamente sopra.

In basso a sinistra possiamo vedere il rivestimento esterno e il paracadute. Quest'ultimo è molte volte più brillante della superficie marziana in quella zona. La caratteristica circolare, più piccola, appena a sud del paracadute appare della stessa dimensione e forma del rivestimento esterno (che ha un diametro di 2,4 metri).

A destra in alto ci sono diverse peculiarità di colore chiaro circondate da forme di impatto radiali, di colore più scuro, localizzate dove ci si aspettava l'impatto dello scudo termico. I punti brillanti potrebbero essere parti dello scudo, per esempio materiale isolante, oppure riflessi speculari della luce solare.

In mezzo a sinistra dell'immagine si vedono i segni lasciati dall'impatto del modulo Schiaparelli. La macchia scura circolare è di circa 2.4 metri di diametro, più o meno della dimensione del cratere che ci si aspetta venga generato dall'impatto su un suolo asciutto della massa del lander (circa 300 chilogrammi) alla velocità di 100 metri al secondo. Il cratere dovrebbe essere profondo circa 50 centimetri. Da questa immagine non si può vedere con chiarezza la forma topografica che indichi la presenza di un cratere, che potrebbe essere confermato da successive immagini di HiRISE. Attorno alla macchia scura si notano dei raggi scuri di materiale eiettato dall'impatto. La curva di colore scuro a nordest del cratere è inusuale per un tipico impatto, e al momento non siamo in grado di spiegarne l'esistenza. Tutt'intorno alla macchia scura si notano parecchi punti o gruppi di punti relativamente più chiari. Essi potrebbero essere dovuti al rumore elettronico dell'immagine, o potrebbero essere elementi reali, forse frammenti del lander. Immagini successive, riprese a maggior risoluzione, ne daranno, in un caso o nell'altro, la conferma.

Redatto da: Alfred McEwen (traduzione: Roberto Gorla)

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All of the images produced by HiRISE and accessible on this site are within the public domain: there are no restrictions on their usage by anyone in the public, including news or science organizations. We do ask for a credit line where possible: Image: NASA/JPL/University of Arizona
Postscript
For information about NASA and agency programs on the Web, visit: http://www.nasa.gov. NASA's Jet Propulsion Laboratory, a division of the California Institute of Technology in Pasadena, Calif., manages the Mars Reconnaissance Orbiter for NASA's Science Mission Directorate, Washington. Lockheed Martin Space Systems is the prime contractor for the project and built the spacecraft. The HiRISE camera was built by Ball Aerospace and Technology Corporation and is operated by the University of Arizona. The image data were processed using the U.S. Geological Survey’s ISIS3 software.