Megabreccia nel rialzo centrale del Cratere Stokes
NASA/JPL-Caltech/UArizona
Megabreccia nel rialzo centrale del Cratere Stokes
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Stokes è un enorme cratere da impatto dal diametro di circa 60 km situato nelle pianure settentrionali di Marte.

Crateri di queste dimensioni hanno sempre un rialzo centrale, il quale forma delle vere e proprie montagne. Le pianure settentrionali sono in gran parte ricoperte da lava e sedimenti, ma grazie ai crateri come questo e ai lori rialzi centrali ci viene data la possibilità di osservare le rocce più antiche del sottosuolo marziano altrimenti invisibili sia alla luce sia agli strumenti.

La prima immagine secondaria mostra un’ampia varietà di colori e trame disposti in modo molto disordinato e disposte in forme molto frammentate, che in gergo geologico vengono dette "megabreccia". Nell’immagine stereoscopica si può notare come queste antiche rocce fuoriescono dal terreno in modo netto, questo è segno di come queste rocce sono molto più resistenti all’azione erosiva degli agenti atmosferici rispetto al materiale che le circonda finemente polverizzato. In quest’area c’è anche una gran quantità di dune dalla sabbia scura ed altri depositi di sabbia trasportati dall’azione del vento.


La megabreccia è un tipo di terreno composto da moltissimi detriti di grandi dimensioni appartenenti a rocce antiche e pre-esistenti; questi detriti si formano a seguito di processi molto energetici, tipicamente da impatti di meteoriti. Sebbene i depositi di megabreccia possano ricoprire l’intero rialzo centrale del cratere, pre quel che riguarda il cratere di Stokes, non è stato l’impatto meteoritico a generare questa megabreccia.


Tipicamente la formazione del rialzo centrale dei grateri non è in grato di frantumare e disseminare tutt’intorno le antiche rocce del sottosuolo. Quindi, se la megabreccia è stata esposta in seguito al sollevamento del terreno al centro del cratere, molto probabilmente questa megabreccia è stata creata in seguito a un precedente impatto ancora più violento che deve aver creato a sua volta un cratere ancora più grande me che ora è sepolto dai detriti e sedimenti accumulati nel tempo.

Con l’aiuto delle immagini ad alta risoluzione, ed in particolar modo degli anaglifi, ovvero delle immagini stereoscopiche, si spera di decifrare la formazione della megabreccia. Ad ogni modo, le informazioni raccolte dalle immagini di quest’area ci danno la possibilità di studiare l’antico passato geologico di Marte. Se, ad esempio, le pianure settentrionali di Marte erano sede di un antico oceano, queste rocce potrebbero contenere i sedimenti dell’antico oceano.



Traduzione: Pasquale Sciarretta

 
Data di acquisizione
02 aprile 2010

Ora su Marte
3:01 PM

Latitudine (centrata)
55.6°

Longitudine (Est)
171.6°

Altitudine della sonda
316.4 km

Scala originale dell’immagine
31.7 cm/pixel (con 1 x 1 binning) e gli oggetti di 95 cm attraverso sono risolti

Scala dell’immagine proiettata:
25 cm/pixel

Immagine proiettata
Equirettangolare (e il nord è su)

Angolo di emissione
9.3°

Angolo di fase
37.3°

Angolo di incidenza del Sole
46°, e il Sole è localizzato 44° sopra l’orizzonte

Longitudine solare
72.0°, primavera settentrionale

JPEG
Nero e bianco:
proiettato  non proiettato

Colore IRB:
proiettato  non proiettato

Colori combinati IRB:
proiettato

Colori combinati RGB:
proiettato

Colore RGB:
non proiettato

JP2 per scaricare
Nero e bianco:
proiettato (1311 MB)

Colore IRB:
proiettato (638 MB)

JP2 EXTRAS
Nero e bianco:
proiettato  (663 MB)
non proiettato  (520 MB)

Colore IRB:
proiettato  (195 MB)
non proiettato  (448 MB)

Colori combinati IRB:
proiettato  (322 MB)

Colori combinati RGB:
proiettato  (324 MB)

Colore RGB:
non proiettato  (417 MB)
3D
Proiettato, risoluzione ridotta (PNG)
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NB
IRB: Infrarosso–rosso–blu
RGB: Rosso–verde–blu


Addenda
Il Jet Propulsion Laboratory della NASA dirige la sonda MRO. La fotocamera fu costruita da Ball Aerospace & Techologies Corp., e il suo progetto è realizzato dall’Università dell’Arizona.